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Lo sviluppo del LINGUAGGIO e della COMUNICAZIONE - PERCHE' IL GESTO E' ANCH'ESSO CONDIZIONATO

KappaHH - Gio Dic 20, 2007 9:55 am
Oggetto: PERCHE' IL GESTO E' ANCH'ESSO CONDIZIONATO
L'obiezione che qualcuno ha creduto di poter porre viene dalla conclusione alla pagina della DIMOSTRAZIONE. Qualcuno ha detto: 'Ma non è vero che non si può esprimere con un gesto, Dio si mima benissimo e chi riceve la mimica può normalmente interpretarlo come Dio'.
Attenzione, un gesto comunica un concetto a cui si può arrivare - per via cerebrale - con gli strumenti che già abbiamo. Se io mi pongo davanti a una persona sordomuta e decido di fargli capire Dio, anche senza conoscere un codice particolare o una lingua dei segni, ci arrivo ugualmente perché comincerò ad agitare le mani per mimare il 'creare', poi le allargherò per indicare il concetto del panteismo, del tutto, dell'universo e sicuramente il ricevente capirà in breve tempo di che si tratta. Ma questo non dimostra nulla. In questo caso dobbiamo pensare che chi riceve ha comunque già in testa l'idea di Dio, cioè ha ricevuto in un periodo precedente della sua vita l'idea di quel concetto (più o meno generica). Dunque, io gli sto mimando un oggetto che in questo caso apparterrebbe non più alla categoria 4 (non esistente-non conosciuto), ma alla categoria 3 (non esistente-conosciuto). In sostanza, è come se io mimassi Topolino o Babbo Natale. E' chiaro che è possibile mimare qualsiasi oggetto appartenente alla categoria 3, in quanto il cervello ne possiede già un immagine (fumetti, racconti, fantasia ecc.). Perché qui l'oggetto passerebbe alla categoria 3? Perché siamo depurati del suono davanti a un sordomuto, e dunque basta un'idea. Depurare una parola del suono significa dover esprimere semplicemente un'idea che porta al presunto concetto di quella parola. Io agito le mani per suscitare un'idea nel ricevente, e quest'idea si forma da qualcosa che è già conosciuto da lui. In sostanza basta che quel concetto sia già entrato almeno una volta nel cervello del ricevente sordomuto: in tal caso potrà essere normalmente riconosciuto. Il ricevente viceversa non potrebbe 'riconoscerlo' se esso, pur corredato di tutti gli elementi, non rientrasse nel suo patrimonio di oggetti conosciuti o nel suo dizionario. Insomma, siamo davanti a un semplice fenomeno 'culturale'. Se il signor Rossi, sordomuto, non sa cosa significa 'e-mail' non arriverà mai a segnare sul foglio 'e-mail' dopo aver visto la mia mimica. Al massimo scriverà cose come 'posta che si legge da apparecchio' oppure 'lettera trasmessa su un cavo'.

Perché il sordomuto possa indovinare l'oggetto occorre soltanto che egli ne conosca già un concetto
E' necessario che questo concetto esista in qualche maniera nel suo cervello, ma non è necessario che esista nella realtà. Se diciamo che occorre che egli conosca il concetto (senza un suono) stiamo ritornando a una lingua fatta di pensieri, non di parole (che come abbiamo detto hanno bisogno di SUONO-CONCETTO-IMMAGINE). Allora qual'è il motivo risolutivo che differenzia, davanti a un sordomuto, Dio da Topolino? Sempre il solito: la presenza nel nostro cervello. Tutti i sordomuti hanno un'identica immagine di Topolino, non tutti i sordomuti hanno un'identica immagine di Dio. Se mimo Dio nella maniera suddetta, il sordomuto può scrivermi sul foglio la parola Dio ma c'è qualche possibilità che scriva Creatore, Signore, Dio Onnipotente, e altre cose. Se mimo Topolino il sordomuto scriverà la parola Topolino col 100% di probabilità. La differenza è fondamentale, perché con Topolino il fatto che l'oggetto sia 'conosciuto' implica che per tutti gli uomini sia quello (con quel nome), mentre nel caso di Dio il fatto che l'oggetto sia inesistente e non conosciuto implica la possibilità di definirlo con centinaia di parole (gli Arabi ad esempio gli hanno dato molti nomi e molte facoltà). In sintesi, con Topolino un sordomuto canadese ha la stessa immagine di un italiano; con Dio un sordomuto arabo non ha la stessa immagine di un sordomuto italiano.

Anche qui si possono fare mille controprove. Basta porsi davanti a un sordomuto e mimare decine di oggetti diversi, possibilmente appartenenti a tutte le categorie. Risulterà facile mimare le categorie 2 e 3, che porteranno addirittura alla parola precisa. La categoria 1 potrà essere intuita come concetto ma non scritta come parola (perché nessuno ne conosce la combinazione). La categoria 4 non potrà essere mai indovinata né come concetto né come parola, SALVO CHE SI TRATTI DI QUALCOSA CONOSCIUTO PERCHE' REPUTATO ESISTENTE (PER ERRORE). Allo stesso modo, se a un sordomuto di 5 anni mimo la Befana, egli scriverà sul foglio Befana. Questo non vuol dire che la Befana esista realmente.

fonte THE LANGUAGES OF THE WORLD
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